Il tumore al seno-fattori di rischio-diagnosi e terapia

Il tumore del seno-fattori di rischio-diagnosi e terapia


 Il tumore della mammella è il tumore più frequente nel sesso femminile: Circa il 9% delle donne può essere colpito da questa patologia.

Ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 55.000 casi di tumore al seno.

Da qualche anno la mortalità è nettamente diminuita grazie allo screening precoce e ai progressi compiuti in campo terapeutico .

I FATTORI DI RISCHIO

ETA' : E' il principale fattore di rischio. La maggior parte dei tumori è diagnosticato in donne di almeno 50 anni. Il tumore al seno compare infatti raramente al di sotto dei 30 anni e la percentuale di donne colpite aumenta rapidamente intorno al periodo della menopausa. la probabilità di malattia per una donna con meno di 40 anni è del 4-5% , mentre negli anni successivi sale al 25%.

FAMILIARITA' : Circa il 10% delle donne con tumore del seno ha più di un familiare stretto malato di tumore al seno, soprattutto nei casi giovanili. Questa predisposizione non va confusa con l'ereditarietà, che interessa un numero più limitato di casi.

OBESITA': E' dimostrato che il rischio di neoplasie è più elevato nei soggetti obesi rispetto ai normopeso e comunque nei soggetti che conducono uno stile di vita con alto consumo di alcool e un alimentazione ricca di grassi.

CONTRACCEZIONE ORALE E TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA . Icontraccettivi orali aumentano in misura modesta il rischio di tumore al seno, che scompare però entro 10 anni dall'assunzione . Nonostante i notevoli vantaggi attribuiti alla terapia ormonale sostitutiva come contrasto ai problemi legati alle sindromi menopausali, questa terapia aumenta il risschio di sviluppare neoplasie della mammella.

INIZIO PRECOCE DEL CICLO MESTRUALE E RELATIVO RITARDO DELLA MENOPAUSA.Quanto più tardivo è il menarca e più precoce la menopausa, tanto più diminuisce il rischio di tumore alla mammella.

ESPOSIZIONE A RADIAZIONI IONIZZANTI: L'esposizione ai raggi X è un fattore di rischio che dipende però dalla dose cumulativa di radiazioni e dall'età in cui ci si espone: l'effetto negativo è massimo prima dei 20 anni , diminuisce tra i 20 e i 40 anni e diventa trascurabile dopo i 40 anni.

COME NASCE IL TUMORE AL SENO E COME EVOLVE NEL TEMPO 

Il  seno è costituito da un insieme di ghiandole e tesuuto adiposo.

Potenzialmente si possono formare tumori da tutti i tipi di tessutu del seno, ma i più frequenti nascono dalle cellule ghiandolari, dove avviene la produzione del latte, o da quelle che formano la parete dei dotti, i passaggi che portano il latte i capezzoli.

Il carcinoma duttale infiltrante ( che supera la parete del dotto) rappresenta il 70-80% di tutte le forme di cancro del seno, mentre il carcinoma lobulare infiltrante ( che ha cioè superato la parete del lobulo ) rappresenta il 10-15% di tutti i cancri del seno .

 I tumori della mammella più frequenti sono:

-Carcinoma duttale

-Carcinoma duttale in situ

-Carcinoma lobulare

-Carcinoma tubulare

-Carcinoma papillare

-Carcinoma mucinoso

-carcinoma cribiforme

 

IL TUMORE HER2

Ci sono diversi tipi di tumore al seno , che hanno  origine da differenti tipologie di cellule: Questo fa sì che la malattia, a seconda dei casi, possa essere sensibile ad alcuni trattamenti, ma non altri. Anche la crescita del tumore è incostante: in alcuni casi è lenta , mentre in altri provoca metastasi diffuse.

Tra le forme più temuti vi è quella HER2 positiva perchè molto aggressiva. L'Her 2 (Human Epidermal Growth Facror Receptor 2) è un recettore presente sulla membrana di molte cellule che in situazioni normali ne regola la crescita e la proliferazione. Quando il numero dei recettori HER2 aumenta in modo anomalo si scatena una crescita cellulare incontrollata e maligna.

Circa il 20-25 % di tutti i tumori al seno sono HER2 positivi e presentano una progresione più rapida della malattia, un'età di insorgenza più precoce (sono colpite anche le donne in età fertile tra i 30 e i 45 anni ), una risposta ai trattamenti chemioterapici differente e , in generale, una prognosi negativa.

Classificazione in base alla presenza dei recettori

In base allo stato recettoriale e all’espressione dell’HER2 si riconoscono ufficialmente 5 classi molecolari con relative diverse prognosi e risposte terapeutiche.

Qui vediamo la classica classificazione dei carcinomi della mammella in base ai recettori

  •  Luminale A (40-55% dei casi) : è la più frequente e con prognosi migliore: sono carcinomi che esprimono i recettori per estrogeni(ER) e progesterone(PR)  e negative per HER2  e indice di proliferazione (Ki 67 ) al di sotto del 20%: Di solito rispondono bene all’ormonoterapia , è un pò meno alla chemioterapia.
  • Luminale B Her2 negativo: (6-10%) esprimono i recettori ormonali e non esprimono il fattore HER” con indice di proliferazione superiore al 20% :  rispondono di solito sia alla chemioterapia che alla ormonoterapia.
  • Luminale B Her 2 positivo: (15-20%) esprimono tutti e tre i recettori e di solito hanno un indice di proliferazione medio –alto .- Rispondono bene alla chemioterapia e ad un anticorpo monoclonale elettivo per il fattore Her 2 che si chiama HERCEPTIN
  • Her 2 positivi- 10% dei casi: non esprimono i recettori ormonali ma solamente il recettore Her 2. Sono spesso molto aggressivi e si giovano prevalentemente della terapia con l’anticorpo monoclonale herceptin
  • TRIPLO NEGATIVO (15 % dei casi ).  Sono tumori che non espimono sia i recettori ormonali  qsia quelli  di HER2 . Di solito hanno un indice di proliferazione molto alto  e sono molto aggressivi.

Di questa classe fanno parte alcuni istotipi speciali, come il carcinoma midollare e il carcinoma metaplastico.

Il tumore triplo negativo risponde  comunque molto bene alla chemioterapia spesso con risposta patologica completa.

Il tumore triplo negativo viene riscontrato più spesso nella giovane età o comunque in premenopausa .

Stadiazione Tumore della mammella

Come si effettua la stadiazione del tumore della mammella?

La stadiazione consiste nella classificazione schematica della patologia tumorale secondo parametri che ne descrivono l’avanzamento. La conoscenza dello stadio della malattia è importante per fornire alla paziente le cure più appropriate, oltre che per formulare una prognosi. Il sistema più usato è il TNM dove T descrive il tumore, N lo stato dei linfonodi ed M indica se esiste malattia a distanza (metastasi). 

Carcinoma duttale in situ (CDIS) o intraduttale

  • Non ha la capacità di estendersi oltre i dotti mammari (piccoli canali che collegano le ghiandole con il capezzolo).
  • Rappresenta lo stadio più precoce, a volte chiamato Stadio 0.

Carcinoma infiltrante (invasivo)

  • Ha la capacità di estendersi oltre i dotti ed arrivare ai linfonodi e ad altre parti del corpo. Nell’ 85% dei casi è di tipo duttale, ma può essere anche lobulare, tubulare, mucinoso, ecc.

Stadio I

  • tumore piccolo
  • senza coinvolgimento dei linfonodi ascellari

Stadio II

  • tumore piccolo-medio con coinvolgimento di pochi linfonodi ascellari
  • tumore medio-grande senza coinvolgimento linfonodale

 Stadio III

  • tumore grande con coinvolgimento dei linfonodi ascellari
  • tumore piccolo-medio con coinvolgimento di più di 3 linfonodi ascellari
  • tumore esteso alla cute o parete toracica

Stadio IV

  • qualsiasi tumore che presenti malattia a distanza
Questo testo descrive una semplificazione del sistema di stadiazione. Una corretta stadiazione deve essere eseguita da un medico. Diversi altri fattori, quali lo stato di salute generale del paziente e la biologia del tumore, concorrono alla determinazione della prognosi.
 

Quali sono i sintomi del tumore al seno?

Il tumore della mammella può non manifestarsi con sintomi iniziali ed essere così piccolo da non essere percepibile per mezzo dell’autopalpazione. È in questa fase però che la diagnosi precoce è più efficace e, in caso di tumore, le cure innovative di cui oggi disponiamo, aumentano le probabilità di guarigione.

I cinque segnali che possono far sospettare la presenza di un tumore al seno sono:

  • la presenza di un nodulo
  • la retrazione del capezzolo o della pelle
  • rossore intorno al capezzolo
  • tumefazione ascellare
  • secrezioni ematiche dal capezzolo

È fondamentale, in ogni caso, eseguire correttamente e mensilmente l’autopalpazione seno (che non va intesa come sostituta degli esami di screening), ed è importante rivolgersi allo specialista in senologia, caso di segnali sospetti.

A cura del prof. Massimo Vergine

Chirurgo senologo Breast unit Policlinico Umberto I di Roma

per maggiori informazioni  www.massimovergine.it


 

 

 

 

 


 

 



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